Il piccolo giallo della "Noce d'oro", il racconto con cui Cristina Campo partecipò nel 1964 al Premio Teramo.

31 maggio 2003


Nel 1964, a quarantuno anni, Cristina Campo inviò un suo racconto al Premio Teramo con motivazioni, forse, ma  ritengo, non soltanto, di carattere finanziario.
L'episodio è riportato nel bel libro di Cristina De Stefano ' Belinda e il Mostro. Vita segreta di Cristina Campo' Adelphi, 2002.
La Campo nel giustificarsi circa la sua partecipazione ad un premio letterario, lascia però trasparire una certa apprensione per il lavoro che manda, quasi tema di essere giudicata male.
L'atteggiamento della Campo è comune in quegli anni - anche oggi, forse - e ci restituisce un certo clima proprio degli ambienti letterari: per un verso contestano l'utilità dei premi, per un altro sanno quanto siano importanti per misurarsi al di fuori del proprio entourage.
Prega, quindi, l'amico Leone Traverso di aiutarla: nel caso il suo racconto non vincesse, pone la condizione che  il suo nome non sia fatto.
Ed il piccolo mistero sta proprio in questa raccomandazione: il racconto che si intitola ' La noce d'oro', non vince e negli archivi del Premio risulta attribuito ad un'altra concorrente.
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Partecipante                               Titolo del racconto        Anno
CAMPO CRISTINA                GUERRA E PACE        1964
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Partecipante                                 Titolo del racconto      Anno
CAMPI COLELLA ANGELA   LA NOCE D'ORO        1964
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Tutti i racconti pervenuti al 'Teramo' sono custoditi nella Biblioteca Provinciale di Teramo 'Melchiorre Delfico' che in questi ultimi mesi è alle prese con un ciclopico trasloco.
Non sono, quindi stato in grado di fare un controllo di persona e non me la sono sentita di chiedere il favore al Direttore Luigi Ponziani - si sarebbe fatto in quattro, come sempre -.
Ma sarebbe stata una vigliaccata chiedere di tirar fuori, nel bel mezzo di un trasloco la raccolta degli originali dell'anno 1964.
Probabilmente si tratta di una coincidenza, di un falso giallo; forse chi ha redatto l'elenco dei partecipanti ha fatto un errore, ma la coincidenza è curiosa e valeva la pena raccontarla.
Non appena sarà possibile, sarà nostra cura controllare e pubblicare on-line il racconto in questione             
                                                                       Paolo Araclio
 
Il brano che riportiamo di seguito, si trova alle pagine 116 e 117 del volume della De Stefano.

' Nel 1964 la salute del padre, malferma da qualche anno, peggiora notevolmente. Gli attacchi di cuore si fanno sempre più frequenti. Guido Guerrini deve rinunciare al lavoro, alle lunghe passeggiate, all'automobile. Quando la situazione precipita occorre pagare un' infermiera che lo assista giorno e notte. Cristina Campo, che ha bisogno di soldi per curarlo, si decide a un passo per lei inconsueto: manda un suo racconto alla giuria del Premio Teramo. Ne scrive prima a lungo a Traverso, che è la persona di cui si fida di più tra i letterati di professione: << Ero molto felice, finora, di aver salvato le mie scarpette dal fango di quell'irrimediabile demi-monde: l'ambiente dei premi letterari. In questo momento, però, nulla al mondo può interessarmi più del problema che sai - e affrontare l'immediato futuro con una buona somma di denaro a disposizione, sarebbe già sentirmi meglio armata e più calma ... io ho infatti un 'racconto'       ( = récit) che però non è in alcun modo una novella con un inizio, un intrigo e una conclusione. (Conosci La madre e la musica di Marina Cvetaeva? E' una cosa di quel genere - ricordo di luoghi e cose, misteri che si rivelano assai più tardi, un seguito di scene senza legame rigoroso ma che formano la storia di una iniziazione infantile)>>. La noce d'oro - buttato giù in una notte, <<un pò come in un sogno>>, gemma levigata tutta costruita sui ricordi della sua infanzia - non vincerà. Cristina aveva posto come unica condizione - attraverso l'amico - che se non avesse avuto il premio il suo nome non sarebbe stato fatto.
Anche di fronte a questo insuccesso, non sembra provare né disappunto né amarezza.
<<Caro Leone, sapere che non avevo vinto il Premio Teramo mi ha dato una gioia indicibile. Sarebbe stata una cosa del tutto fuori della mia costellazione naturale, e mi avrebbe fatalmente portata ad altri errori di stile. Grazie per quel che mi dici della Noce d'oro. Se mi rimandi il ms. con i tuoi appunti in margine ne terrò gran conto. Io non so giudicarlo, come ti ho detto, fu scritto troppo in fretta ed è troppo diverso dalle cose che faccio adesso>>.

 

De Stefano Cristina
Belinda e il Mostro. Vita segreta di Cristina Campo
Adelphi, La collana dei casi, 2002

Il testo che segue è tratto dal risvolto di copertina del libro.

..... Schiva e appartata, Cristina Campo scomparve nel 1977, nel silenzio quasi generale di una società letteraria che non era ancora in grado di capirla.
Oggi critici e pubblico sembrano averla riscoperta, e la sua parabola, sommessa ma decisiva impone che di lei si dica  di più. Occorre che uno sguardo si posi su quello che fu, come ha scritto Ceronetti, ''un umbratile, filtrato viaggio nell'esistenza'', così da svelare i punti cardinali di un percorso solo apparentemente lineare, illuminando, in modo al tempo stesso discreto e documentato, la vicenda umana di questa donna intensa, nutrita di letteratura e di emozioni.  ..... Per la prima volta una biografia, ricca anche di immagini, raccoglie le poche informazioni edite e le moltissime inedite e sorprendenti - tratte da lettere, testimonianze e dal prezioso e  finora sconosciuto diario del padre - sulla più misteriosa delle scrittrici italiane.

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