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Il Prof. Giovanni Melchiorre, Vice sindaco di Teramo, si congratura con la bella Edith Bruk, seconda classifica col racconto "Il cavallo".
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Diego Valeri presidente della Giuria del premio, legge la relazione e proclama i vincitori.
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Università degli studi - La facciata.
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L'On. Cerulli, allora sottosegretario di Stato al bilancio, esalta le tradizioni culturali della nostra Provincia e rievoca le figure dei Teramani più degni.
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7 Giugno 1964 - Il prof. Gambacorta porge il saluto alle autorità e agli scrittori durante la premiazione del VI° Premio letterario Teramo.
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Premio Letterario Teramo - Luciano Ricci, Andrea Zanzotto, Enzio di Poppa Volture, Diego Valeri, Raffaele Passino.
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Da sinistra Andrea Zanzotto, vincitore del 1° Premio di L. 1.000.000. L'attrice Carla Marzi e lo scrittore Michele Lalli, recentemente scomprso, vincitore del premio 1960.
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Da sinistra seduti: Giacomo Debenedetti (fuori quadro); il poeta Adriano Grande vincitore del Premio del Comune di Teramo; Carlo Betocchi; Ennio Flaiano; e, in piedi: l'Avv. Giuseppe Marcozzi Presidente dell'E.D.T.; Mario Gori, vincitore d'uno dei premi della Cassa di Risparmio; Tonino Scaroni de "Il Tempo", vincitore del premio giornalistico bandito dal Comune; il lancianese Giuseppe Rosato, Premio "Carducci" di poesia 1960, quest'anno segnalato al "Premio Teramo"
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Da sinistra: Lo scrittorre Peligno Ottaviano Giannangeli, che ha ottenuto - ex aequo con Gennaro Manna di Tocco Casauria - il Premio della Cassa di Risparmio di Teramo riservato ad un narratore abruzzese; la scrittrice aquilana Laudònia Bonanni, premio Viareggio 1960; Giovanni Pirelli, vincitore del "Premio Teramo".
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Giovanni Pirelli, vincitore del V° "Premio Teramo", legge il suo racconto.
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Il Sindaco consegna il primo premio a Mario Pomilio.
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Bacchetti e Galli vincitori rispettivamente del Premio Teramo e del racconto riservato ad un autore abruzzese.
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La giuria: Di Poppa, Baldacci, Valeri, Betocchi, Passino e Sgattoni sgretario.
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Panoramica sul qualificato pubblico: a sinistra, in primo piano con la pipa, lo scrittore M. Pomiliovincitore del Premio Campiello 1965.
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Il tavolo della Giuria.
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Il sindaco di Paola consegna al Prof. Diego Valeri la pergamena della Cittadinanza Onoraria di Teramo.
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Arco di Porta Reale: a sinistra il <<casotto>> daziario, a destra la famosa trattoria Di Blasio (<<Spinuccio>>) (foto degli anni venti).
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Arco di Porta Reale. Tra il gruppo di persone in posa si nota, a destra, con i mustacchi <<alla Vittorio Emanuele II>> il capo delle guardie daziarie Filadelfo Ambrosii, che era stato alla fine dell'Ottocento anche al comando dei pompieri. In alto, sul pilastro di sinistra dell'arco, è ancora attaccato un manufesto di di propaganda di Carlo De Michetti.
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Arco di Porta Reale (o di Porta Madonna). A destra si vede la scritta <<Viva il Principe!>>, affissa in occasione della venuta a Teramo, nel 1866, del principe ereditario Unberto I (il futuro <<re buono>>). Umberto, una volta re, <<onorò ancora una volta di sua presenza - così scrissero i giornali - la provincia di Teramo>>. Fu di passaggio a Giulianova il 13 novembre 1878, accompagnato dalla regina Margherita, e la sua sosta alla stazione durò poco più di mezz'ora comprendento anche un breve ricevimento. E' ancora come mezzo secolo prima, senza le statue che avrebbero dovuto essere collocate nelle nicchie e senza l'attico che risulta nel progetto dell'ingegnere Nicola Cocchia in data 1° aprile 1840. Nella vecchia Porta Reale era conservata un'immagine molto venerata della Vergine del Carmine, che l'intendente Spaccaforno, scrivendo al sindaco il 10 febbraio di quell'anno, raccomanda <<sia collocata>>